Un patto segreto siglato tra Roche (Hoffmann-La Roche) e Novartis (Ciba Geigy-Sandoz) per favorire un farmaco carissimo a scapito di un altro “low cost”, comunque efficace, è costato al Sistema sanitario nazionale, e dunque ai contribuenti italiani, 600 milioni di euro in più.
Secondo alcune denunce i due gruppi si sarebbero accordati per escludere l’utilizzazione in Italia, per la cura di alcune patologie della vistamolto diffuse tra gli anziani, del farmaco Avastin, commercializzato da Roche, a vantaggio di un altro farmaco, denominato Lucentis e commercializzato da Novartis.
Le due industrie solo in apparenza “rivali” si sono mosse insieme per spingere il farmaco più costoso (1.400 euro) e gettare pessima luce su quello low cost (15 euro).
Hanno condiviso strategie di mercato, mettendo a punto veri e propri piani di disinformazione, “sabotando” studi scientifici indipendenti, pagando medici e “opinion leader “ per imporre il medicinale più caro.
Il patto emerge da email e incontri fra le due Big Pharma, scoperte grazie ad un blitz effettuato dalla Guardia di Finanza lo scorso ottobre (2013) negli uffici delle due sedi italiane.
Come vedremo, esistono delle sinergie tra le due industrie di stanza a Basilea. La Novartis è presente da anni nel capitale azionario della Roche , attualmente detiene il 33,3% delle azioni al portatore che rappresentano il 6,3% del capitale totale di Roche, un valore intorno ai 15 miliardi di dollari e corrono voci di possibili fusioni fra le due aziende (…)
Per far luce sulla vicenda l’Antitrust, l ’'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti delle due aziende farmaceutiche per verificare se abbiano messo in atto “comportamenti restrittivi della concorrenza” nella vendita di farmaci per la cura di patologie oftalmiche.
Il provvedimento è stato notificato nel corso di alcune ispezioni presso le filiali italiane dei due gruppi effettuate in collaborazione con la Guardia di Finanza.
Roche produce l’ Avastin (a base di bevacizumab), Novartis il molto più caro Lucentis (una soluzione a base di ranibizumab, da iniettare nell’occhi)si tratta dei cosiddetti anticorpi monoclonali umanizzati (li riconoscete dal suffisso
-zumab ).
Avastin è stato sviluppato per terapie diverse, anche se poi si è scoperto che funziona pure nelle cure oftalmiche.
E così per fermarne la diffusione sono stati enfatizzati i rischi relativi all’uso oculistico, permettendo al Lucentis di dominare il mercato. Il prodotto meno costoso è stato escluso dalla lista di quelli rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale.
Cosa ci guadagna la Roche?
Anzitutto, entrambi i farmaci sono un brevetto di Genertech, controllata da Roche che intasca le royalties.
Inoltre, scrive l’Authority, “la rilevante partecipazione azionaria detenuta da Novartis in Roche (oltre il 33 per cento) fa si che la prima abbia doppiamente interesse a proteggere le vendite di Lucentis, da ciò derivandone non solo i vantaggi diretti in termini di proprio fatturato, ma pure indiretti in virtù di tale cointeressenza nel gruppo Roche-Genentech”.
L’istruttoria svolta dall’Antitrust mostra chiaramente una strategia condivisa tra i vertici delle due aziende, provata da centinaia di email sequestrate durante il blitz della GdF nello scorso ottobre: dai carteggi emergono scambi di informazioni e incontri a partire dal 2011 che configurano uno scenario di collusione. L’accordo ipotizzato avrebbe fatto lievitare i costi per il servizio sanitario nazionale.
L’Authority stima che l’acquisto di Lucentis ha comportato maggiori costi per 45 milioni di euro nel 2012, fra i 300 e i 400 milioni lo scorso anno e potrebbe arrivare fino a 600 nel 2014.
I precedenti
L’uso di Avastin nel trattamento delle maculopatie legate all’età era stato sospeso dall’Aifa a causa di alcune segnalazioni (arrivate da tutta Europa) di gravi effetti collaterali, come emorragie non oculari e trombosi.
L'alternativa era stata individuata in altri due farmaci: Lucentis e Macugen (pegaptanib) della Pfizer, i cui prezzi si aggirano intorno ai 1.000 euro, ben 50 volte più alti del costo di una singola somministrazione di Avastin.
Il loro uso non sarà rimborsato in tutti i casi di malattia, ma lascerà fuori una fetta di pazienti che rimarranno senza alcuna alternativa terapeutica.
Nonostante l’Avastin non fosse formalmente autorizzato per il trattamento delle maculopatie della retina legate all’età, ma solo per curare alcuni tipi di tumore, gli oculisti hanno iniziato ad usarlo: iniettato direttamente nell’occhio, ostacola la crescita di nuovi vasi sanguigni che danneggiano la retina. L’Aifa ha autorizzato l’uso dell’Avastin per questo scopo solo nel 2007, inserendo il farmaco in una lista di medicinali il cui “uso speciale” viene consentito e coperto dal Servizio sanitario nazionale quando non è disponibile una valida alternativa terapeutica.
A causa dell’entrata in commercio dei due nuovi farmaci Lucentis e Macugen, che al contrario di Avastin sono formalmente autorizzati per il trattamento delle maculopatie legate all’età, il rimborso di Avastin si è sempre più ristretto. La decisione dell’Aifa del 2007 crea due problemi
- per le casse dello Stato: Lucentis e Macugen costano infinitamente di più di Avastin. Secondo i calcoli della regione Emilia Romagna, passando da Avastin a Lucentis la spesa per trattare tutti i pazienti salirebbe da 200.000 euro a 15 milioni di euro;
- per i pazienti: quelli con meno di due decimi di vista o quelli che necessitano il trattamento del secondo occhio, devono pagare di tasca loro una cura più costosa. Inoltre, tutti i pazienti che non hanno una maculopatia legata all’età o sono affetti da glaucoma vascolare non dispongono più di una valida alternativa terapeutica.
I prezzi dei due nuovi farmaci (Lucentis e Macugen) non sembrano giustificati da una maggiore efficacia.
Alcuni studi dimostrano che sono sostanzialmente equivalenti ad Avastin, sia dal punto di vista dell’efficacia che degli effetti indesiderati. Quest’ultimi, infatti, sono legati sia al modo di somministrazione (l’iniezione diretta nell’occhio) e quindi non dipendente dai principi attivi in sé, sia agli effetti biologici, comuni a tutti questi farmaci.
Avastin non avrebbe quindi colpe particolari. D’altra parte, è possibile che ci sia un maggior rischio di infezioni oculari usando l’Avastin, dovute al fatto che il farmaco non ha una formulazione per uso oftalmico, ma deve essere ridosato per servire allo scopo, con un certo rischio di contaminazione.
Perché l'azienda farmaceutica Roche, che produce Avastin, non ha mai richiesto l’estensione dell’indicazione dell’uso del farmaco alla cura delle maculopatie? Eppure i dati a supporto non mancherebbero. Non si capisce poi perché Lucentis debba costare così tanto.
In realtà Roche e Novartis hanno commesso una grave violazione della concorrenza, con un doppio effetto dannoso sui consumatori finali: quello diretto (i prezzi più alti del farmaco per la maculopatia) e quello indiretto in qualità di contribuenti, visto l'enorme esborso da parte di Regioni e Asl.
Queste case farmaceutiche si sono macchiate di una grave lesione anche eticamente riprovevole nei confronti di consumatori particolarmente deboli e in stato di necessità! Altroconsumo ha chiesto che nello stabilire le sanzioni si tenga conto anche di questo aspetto e che, sulla base dell’istruttoria e delle conclusioni dell'Antitrust, vengano date sanzioni esemplari a Roche e Novartis.
Immediata la risposta delle aziende farmaceutiche.
Roche e Novartis si sono difese dalle accuse sostenendo che Avastin e Lucentis sono diversi e la scelta di sviluppare i due prodotti, così come di non richiedere la registrazione per usi oftalmici di Avastin, è stata presa in maniera unilaterale da Roche. I due gruppi sostengono di essersi limitati a rispettare la legge, in particolare per quel che riguarda gli obblighi di segnalazione dei rischi di un farmaco.
Secondo quanto segnalato dall’Associazione di day surgery e dalla Società oftalmologica italiana, la possibile intesa sarebbe finalizzata a impedire l’utilizzazione in ambito oftalmico dell’Avastin, commercializzato da Roche per usi antitumorali, a vantaggio del Lucentis, commercializzato da Novartis ma brevettato da Genentech, società del gruppo Roche e sviluppato dalla stessa società insieme a Novartis per applicazioni oftalmiche.
Genentech Inc. (nome nato dalla contrazione di Genetic Engineering Technology) è una società specializzata in attività biotecnologiche fondata nel 1976 dal capitalista Robert A. Swanson e dal biochimico Dr. Herbert Boyer, segnando un passo importante per l'evoluzione del settore della biotecnologia e nel campo della tecnologia del DNA ricombinante (ingegneria genetica). Il gruppo diventò il primo ad esprimere con successo un gene umano nei batteri producendo l'ormone somatostatina nel 1977.
Secondo l’Antitrust non è da escludersi che le condotte delle diverse imprese possano essere state condizionate anche dai forti legami di tipo societario e operativo intercorrenti tra i gruppi Roche e Novartis: Novartis ha infatti una partecipazione azionaria in Roche superiore al 30%,mentre le attività di ricerca e sviluppo sono realizzate da Novartis insieme a Genentech, a sua volta controllata da Roche.
In una nota, diffusa poco dopo la comparsa della notizia sui giornali, Novartis ribadisce che il proprio operato è costantemente ispirato a principi di trasparenza e correttezza.
L’azienda ricorda che detiene il 33,3% delle azioni al portatore che rappresentano il 6,3% del capitale totale di Roche, il che “non permettealcuna influenza sulle strategie del gruppo Roche che è gestito, amministrato e opera in maniera totalmente indipendente”.
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Novartis-apre-Roche/30-01-2014/1-A_010550131.shtml
Analoga la risposta di Roche, che nel confermare la propria collaborazione con l’Antitrust, sottolinea la diversità dei farmaci in questione. “Genentech, azienda che dal 2009 è interamente di proprietà del Gruppo Roche ha scoperto sia Avastin sia Lucentis e detiene i brevetti di entrambi questi farmaci. Lucentis e Avastin sono due farmaci differenti, contenenti principi attivi diversi. Sono stati sviluppati per finalità terapeutiche distinte e possono avere profili di sicurezza difformi nell’utilizzo intraoculare. Avastin è approvato per il trattamento endovenoso di pazienti con alcune forme di tumore e non è prodotto né autorizzato dalle autorità sanitarie per l’utilizzo oftalmologico. Roche non promuove l’uso off-label (al di fuori degli usi approvati) di Avastin: la promozione ‘off label’ è vietata dalla legge nella maggior parte degli Stati, inclusa l’Italia”.
“Le autorità sanitarie – conclude la nota – subordinano la registrazione dei nuovi farmaci e delle nuove indicazioni alla conduzione di specifici studi clinici e attualmente Roche non ha pianificato lo sviluppo clinico per l’uso intraoculare di Avastin in quanto esiste già un differente farmaco approvato dalle autorità sanitarie per il trattamento delle patologie oculari, che risponde a un bisogno medico precedentemente insoddisfatto. Novartis ha ricevuto i diritti esclusivi di sviluppo e commercializzazione di Lucentis al di fuori degli Stati Uniti, grazie a un accordo con Genentech nel 2003 e prima che quest’ultima diventasse proprietà totale del Gruppo Roche”.
COMMENTI:
AVETE CAPITO ADESSO DI CHI LA RICERCA PROTEGGE GLI INTERESSI ?
Quelli che vedete sono i più grandi finanziatori privati dell'Università di Basilea (Svizzera). Tra di essi figurano Novartis e Roche.
Quattro mesi dopo la richiesta, l'Università ha pubblicato un elenco dei più grandi donatori privati.
E in Italia chissà chi saranno (…) i magnati che finanziano le nostra università che formano i futuri medici e con esse tutta la ricerca. Non dovremmo anche noi avere in Italia questa importante statistica?
E in Italia chissà chi saranno (…) i magnati che finanziano le nostra università che formano i futuri medici e con esse tutta la ricerca. Non dovremmo anche noi avere in Italia questa importante statistica?
Link:
FONTI:
L’Espresso: “Big Pharma, il patto segreto tra Roche e Novartis che costa 600 milioni in più agli italiani”
Roche e Novartis, danni a sistema sanitario per 400 milioni. Istruttoria Antitrust
Caso Avastin: Altroconsumo chiede sanzioni esemplari per Roche e Novartis
5 febbraio 2014
http://www.altroconsumo.it/salute/farmaci/news/avastin-laifa-blocca-luso-per-curare-la-retina
Se vuoi sapere se esiste un'alternativa più economica al medicinale che stai cercando, a parità di principio attivo, consulta la banca dati farmaci di Altroconsumo.
http://www.altroconsumo.it/salute/farmaci/calcola-risparmia/banca-dati-farmaci
Il successo della Novartis è dovuto alla sua capacità di immettere continuamente nuovi medicinali sul mercato.
Inoltre per ora l'azienda basilese è stata risparmiata dal problema della scadenza dei brevetti che ha afflitto non poche delle sue concorrenti: sono in arrivo 14 blockbusters entro prossimi 5 anni, di cui alcuni già sul mercato. Con questo termine si definiscono quei farmaci che vendono più di un miliardo di dollari l’anno! Cifra che, per avere un metro di misura immediato, significa duemila miliardi delle vecchie lire (…)
Novartis potrebbe spendere dai 4 ai 6 miliardi di dollari l’anno in acquisizioni, per rafforzare il proprio core business farmaceutico, in area oftalmologica, nel segmento dei biosimilari e degli equivalenti o nelle sue tre unità minori. Lo ha detto Joe Jimenez, Amministratore delegato (CEO) della Big Pharma svizzera, in un’intervista rilasciata i primi di dicembre dello scorso anno alla rivista svizzera Schweiz am Sonntag.
Corrono voci di possibili fusioni fra Novartis e Roche…
La Novartis ha i mezzi per acquistare la Roche e sarebbe disposta a venderla, nel caso dovesse ricevere un'offerta che valorizzi la propria partecipazione.
30 gennaio 2014 - Novartis: apre su Roche (MF)
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Novartis-apre-Roche/30-01-2014/1-A_010550131.shtml
Novartis: Fatti e cifre (al 2003)
Fonte: http://www.swissinfo.ch/ita/Novartis:_profitti_record_e_scalata_alla_Roche.html?cid=3126946
Giro d'affari di: 32,4 miliardi di franchi (+2% rispetto al 2001)
Risultato operativo: 7,9 miliardi (+8%)
Utile netto: 7,3 miliardi (+4%)
Investimenti in ricerca e sviluppo: 4,3 miliardi (+4%)
Investimenti in marketing e gestione: 11 miliardi (+3%)
Impiegati: 72'877 (+2%)
Alla fine del 2002 la Novartis aveva una liquidità di 9,8 miliardi
Entro il 2007 la Novartis vuole poter disporre di almeno sette cosiddetti «medicinali blockbuster» con un volume d'affari minimo di un miliardo di dollari.
ROCHE: la struttura
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The cancer
Di admin P.M.
Sabato 15 febbraio 2014
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