mercoledì 19 febbraio 2014

SCOPERTO MECCANISMO MOLECOLARE CHE SPIEGA POSSIBILE ASSOCIAZIONE TRA VACCINO H1N1 E NARCOLESSIA

Uno studio della Stanford University School of Medicine ha mostrato che la presunta associazione tra narcolessia (disturbo neurologico del sonno – sonnolenza patologica) e assunzione del vaccino per l'immunizzazione contro influenza A (H1N1), la cosiddetta “suina”,  sviluppato da GlaxoSmithKline (Pandemrix), potrebbe essere spiegata da un fenomeno conosciuto come “mimetismo molecolare”.

Lo studio è stato pubblicato sul Journal Science Translational Medicine.
Alberto K. De la Herrán-Arita et al., CD4+ T Cell Autoimmunity to Hypocretin/Orexin and Cross-Reactivity to a 2009 H1N1 Influenza A Epitope in Narcolepsy, Sci Transl Med 18 December 2013: DOI: 10.1126/scitranslmed.3007762
Leggi lo studio:

La narcolessia è una patologia neurologica caratterizzata da eccessiva sonnolenza diurna con cataplessia, ovvero perdita improvvisa di tono muscolare in seguito a emozioni.
Colpisce un individuo su 2000 ed è causata dalla perdita di specifiche cellule nervose del cervello nella zona dell’ipotalamo producenti ipocretina-1 (detta anche orexina-A), un neurotrasmettitore che svolge un ruolo chiave nella regolazione del meccanismo sonno-veglia e che nel paziente narcolettico è molto ridotto o assente.
Questo processo di perdita cellulare sembra dovuto a reazioni autoimmuni, in cui le cellule di difesa (linfociti T) si rivolgono inaspettatamente contro i neuroni producenti ipocretina-1 come se fossero “estranei”, e li distruggono. I linfociti T dei pazienti narcolettici sono già noti per avere caratteristiche peculiari nel funzionamento del riconoscimento di ciò che è o meno estraneo all’organismo (sistema di istocompatibilità HLA di classe 2).

I ricercatori hanno scoperto che una porzione di una proteina del virus H1N1 è molto simile a una regione dell’ipocretina, proteina la cui riduzione o assenza giocano un ruolo chiave nello sviluppo della narcolessia.
Dopo il vaccino, quindi, si scatenerebbe una risposta immunitaria (linfociti T) non solo contro il virus ma anche contro l’ipocretina, portando allo sviluppo della malattia.
Questo fenomeno si verificherebbe solo nelle persone con una determinata suscettibilità genetica.

L’ipocretina o orexina è un neuropeptide prodotto dai neuroni dell’ipotalamo, che svolge numerose funzioni tra cui anche la regolazione della veglia fisiologica. Nel 1999 è stata scoperta una drastica riduzione, fino alla assenza completa, di ipocretina nel liquido cefalorachidiano dei soggetti narcolettici e, successivamente, una riduzione dei neuroni ipotalamici secernenti questo composto in rilievi autoptici di soggetti con narcolessia.
Mentre nel cane narcolettico è stato scoperta una alterazione genetica a carico del recettore della ipocretina, nell'uomo non vi sono ancora evidenze di una chiara mutazione.

Era la fine di dicembre 2009, quando una mamma finlandese portò il figlio di sette anni dal dottore per via degli strani colpi di sonno che lo colpivano dovunque, all’improvviso. Due mesi dopo, la diagnosi era inequivocabile: narcolessia.
Il piccolo era stato da poco vaccinato contro il virus H1N1 dell’influenza A, il nuovo ceppo patogeno che in quel periodo si stava diffondendo in tutto il mondo.
Era il primo episodio di una catena di casi di narcolessia infantile in Finlandia: alla fine del 2010 se ne contavano 54.

Trattandosi di una malattia rara, con un’incidenza bassissima, dell’ordine di tre casi su un milione, quell’aumento suscitò allarme. Tanto che le autorità sanitarie decisero di sospendere la vaccinazione e l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) decise di richiedere una serie di indagini supplementari sul vaccino.

Dopo alcuni studi, l’Ema (European Medicine Agency) aveva deciso di raccomandare una restrizione nell’uso del vaccino: nei soggetti sotto i 20 anni di età, il preparato avrebbe dovuto essere usato solo se il vaccino trivalente raccomandato contro l’influenza stagionale non era disponibile e solo se era ancora necessaria l'immunizzazione contro il virus H1N1 dell’influenza A. Nello stesso tempo, l’agenzia europea aveva lanciato un messaggio rassicurante, affermando che il profilo rischio-beneficio complessivo del vaccino rimaneva positivo.

Il nuovo studio potrebbe spiegare, una volta per tutte, il meccanismo molecolare alla base dell’associazione tra vaccino e narcolessia. Ulteriori studi sono però ancora necessari per far luce sulla questione.
La stessa fonte di informazione, due anni prima riportò che secondo quanto affermato dall’Agenzia Europea dei medicinali, dopo aver condotto un attento esame dei dati clinici disponibili, non vi erano  evidenze sufficienti per stabilire un nesso causale tra l'assunzione del vaccino per l'immunizzazione contro influenza A (H1N1) e l'insorgenza di narcolessia.

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La narcolessia potrebbe essere una malattia autoimmune.
E’ quanto sostengono alcuni ricercatori americani dell’Ucla, University of California Los Angeles. Il grave disturbo, che si manifesta attraverso improvvisi colpi di sonno profondo, infatti, potrebbe dipendere da un errore del sistema immunitario che, non riconoscendo le cellule dell’organismo cui appartiene, le distrugge.
“La nostra ipotesi”, spiega Jerry Siegel, coordinatore della ricerca, “è che, per motivi ancora da individuare, il sistema immunitario attacchi e distrugga le cellule predisposte alla produzione di una speciale proteina cerebrale, l’ipocretina o Hcrt” (detto anche ormone orexina). E’ proprio la mancanza nell’ipotalamo di queste cellule a provocare la narcolessia. Nel corso dello studio, i ricercatori hanno somministrato alcuni farmaci immunosopressivi a dei cani geneticamente modificati per sviluppare la narcolessia, con lo scopo di bloccare l’azione del sistema immunitario.
Il risultato è stato una forte riduzione degli attacchi della malattia. “E’ molto probabile che lo stesso effetto si possa riscontrare su pazienti umani”, osserva Siegel, “ma, per essere efficace, la cura dovrebbe essere avviata ai primissimi sintomi della malattia”. Molto spesso, d’altra parte, sono necessari anche dieci anni per capire che i sintomi di eccessiva sonnolenza corrispondono all’inizio della malattia. Ma a quel punto è troppo tardi: il sistema immunitario impazzito ha già distrutto tutte le cellule produttrici dell’ipocretina. Perciò i ricercatori sperano di riuscire a mettere a punto un esame del sangue che permetta di identificare precocemente la malattia negli uomini e avviare la terapia immunosoppressiva. (r.p.)

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Noi crediamo che chi ha la convinzione di vaccinarsi abbia il diritto di farlo. Dobbiamo però ricordare che le campagne di stampa non sempre sono legate a fatti oggettivi e che la immunizzazione antinfluenzale è una profilassi forse utile, ma certamente non priva di rischi. E chiunque, nel dubbio, deve poter avere la libertà di astenersi dalla vaccinazione.
Un vaccino antinfluenzale ha, come tutti i vaccini, dei possibili benefici, e anche dei possibili danni che dovrebbero essere resi noti con chiarezza per consentire scelte consapevoli ai cittadini.

Per quanto riguarda la vaccinazione per l'H1N1, tale ceppo è comunque presente in tutte le preparazioni vaccinali dal 2009. Già nel vaccino trivalente previsto per la vaccinazione 2010-2011 è stato inserito, senza che ce ne fosse alcun bisogno, il vaccino anti H1N1 suino che tante polemiche ha scatenato nel 2009, e di anno in anno questo vaccino viene sistematicamente riproposto nella formulazione (tale ceppo è presente in tutte le preparazioni vaccinali dal 2009)
Sarebbe forse più utile una riflessione critica prima di partire con una vaccinazione a tappeto con vaccini non ancora sperimentati.

Va condannata la protervia commerciale che cerca di nascondere “sotto al tappeto” le verità scientifiche che tanto difende, quando diventano scomode. 
E tutti gli anni ormai riconosciamo un'aggressione di questo tipo, che puntualmente si verifica nella comunicazione televisiva e giornalistica.

Oggi, questo articolo serve solo per tranquillizzare coloro che sceglieranno consapevolmente di non fare e di non fare eseguire ai figli la vaccinazione antinfluenzale proposta in modo così pressante e di informare serenamente coloro che in modo consapevole sceglieranno di vaccinare se stessi o di fare vaccinare i loro figli. .

Ci sono molti i motivi scientifici che sostengono questa scelta e ci sono, fortunatamente, gli strumenti per affrontare con serenità i virus vecchi e nuovi senza credere di avere fatto scelte sbagliate per i propri figli.

Siamo ancora in uno stato che deve garantire le scelte autonome e consapevoli del cittadino, che può farle, in un senso o nell'altro solo se realmente informato.

(Dr. Attilio Speciani, Allergologo e Immunologo Clinico)


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FONTI:

Pharmastar, il giornale on line sui farmaci
Vaccino H1N1 e narcolessia, non c'è un nesso causale certo
22 febbraio 2011

Galileo giornale di scienza
Narcolessia: una malattia autoimmune
19 Novembre 2001

Pharmastar, il giornale on line sui farmaci
Scoperto meccanismo molecolare che spiega la possibile e tra vaccino H1N1 e narcolessia

Vaccinazione antinfluenzale: verità scientifiche nascoste sotto il tappeto 

Dr. Attilio Speciani

Allergologo e Immunologo Clinico
11 novembre 2013

Ministero della salute: prevenzione e controllo dell’influenza: stagione 2013-2014 (vaccini disponibili)

Narcolessia: progressi nella scoperta delle cause auto-immuni della malattia neurologica

La scoperta condotta dal Professor Emmanuel Mignot, dell’Università di Stanford, USA, e pubblicata on-line sulla prestigiosa rivista Nature Genetics, individua una stretta associazione fra narcolessia e il gene che codifica la determinazione dei suddetti meccanismi di riconoscimento (per il recettore alfa dei linfociti T (TCR@).
In Italia, il Prof. Plazzi e il suo gruppo, dell’Università di Bologna, hanno dato un rilevante contributo alla realizzazione di questo studio, che è stato reso possibile anche grazie alla preziosa e stretta collaborazione con l’Associazione Italiana Narcolettici, alla quale va il merito dell’arruolamento dei pazienti per la ricerca. (www.narcolessia.it).

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The cancer
di admin P. M.
Mercoledi 19 febbraio 2014

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